Paesaggio geografico e paesaggio culturale
In geografia, il paesaggio è definito come il complesso di elementi che costituiscono i tratti fisionomici di una porzione della superficie terrestre.
Il paesaggio è però anche «componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità». In quanto tale, merita un’attenzione particolare per la sua conservazione e salvaguardia, oltre che per il suo recupero, la riqualificazione e la valorizzazione. Si muove in questa direzione la Convenzione Internazionale dell’UNESCO, quando nel 1992 introduce il concetto di paesaggio culturale, considerato come rappresentazione dell’opera combinata della natura e dell’uomo, specificandone tre categorie principali:
I paesaggi costruiti dall’uomo (come giardini e parchi)
- Il parco mediceo di Pratolino, villa Demidoff, in Toscana -
I paesaggi organicamente creati (come un sito archeologico), o un paesaggio continuo
(come terreni agricoli)
- Il parco archeologico comunale di Sonico (BS) -
- Il parco del Delta del Po -
I paesaggi culturali associativi, come i Sacri Monti
- Il Sacro Monte di Oropa, Biella -
A livello regionale i medesimi obiettivi sono esplicitati e tradotti in politiche pratiche dei singoli Stati.
Citiamone alcune:
. la Convenzione di Berna del 1979 si prefigge la tutela degli habitat specifici di specie animali e vegetali (www.minambiente.it/pagina/convenzione-di-berna)
. la Convenzione di Salisburgo del 1991 (in collaborazione sovranazionale tra Italia, Francia, Germania, Liechtenstein, Svizzera, Principato di Monaco, Slovenia e Comunità Europea)., e il successivo protocollo di Chambery del 1994, stabiliscono e regolamentano la protezione della natura e del paesaggio alpino.
. la Convenzione di Granada per la tutela del patrimonio architettonico d’Europa, del 1985, che impone la tutela del patrimonio architettonico come espressione irripetibile della ricchezza e della diversità del patrimonio culturale d’Europa.
. la Convenzione de La Valletta, del 1992, per la tutela del patrimonio archeologico, come fonte della memoria collettiva europea. Nel 2004 la Convenzione Europea del Paesaggio riafferma e sintetizza il concetto di paesaggio come risorsa fondamentale del patrimonio comune, culturale e naturale, dei popoli europei. Esprime il diritto dei popoli di vivere in un paesaggio di qualità e auspica il ruolo attivo dei cittadini nelle decisioni concernenti il paesaggio, la sua protezione, conservazione e gestione.
PER SAPERNE DI PIÙ:
www.convenzioneeuropeapaesaggio.beniculturali.it
www.istat.it/en/files/2013/03/9_Paesaggio-e-patrimonio-cult.pdf